venerdì 6 gennaio 2012

Utilizzo di Internet, potenzialità e rischi

La proposta mi sembra utopica, indubbiamente Internet è uno strumento potente di educazione e di arricchimento culturale, di commercio e partecipazione politica, di dialogo e comprensione interculturali. Tuttavia vi è un'altra faccia della medaglia come richiamato nella videolezione, questo strumento può essere utilizzato per sfruttare, manipolare, dominare e corrompere. La Rete è, allora, fonte di molti pericoli, trasmette e contribuisce a inculcare un insieme di “valori culturali”, e modi di pensare sui rapporti sociali, sulla famiglia, sulla religione, sulla condizione umana, il cui fascino e la cui novità può sfidare e schiacciare le tradizionali culture. Non consente tuttavia la tutela del diritto all’oblio.
Partendo da queste considerazioni diventa logico pensare a sistemi di tutela dell’individuo attualmente non esistono, le violazioni nella rete sono molte, basti pensare solo al materiale pornografico e pedopornografico che in essa circola, ma anche a siti e blog che inneggiano all’odio razziale, o semplicemente ad affermazioni che il singolo individuo può postare su Facebook a fronte di un avvenimento di cronaca o altro. Come tutte le attività umane anche Internet e tutte le sua applicazioni non sono cattive a priori, ma è l’uomo che ne fa un uso non buono. Ecco allora che la strada da percorrere è quella della costruzione di una coscienza civile che sia capace di tutelare “l’Altro” che consenta a me di vedere l’altro con un me stesso e quindi come un individuo da rispettare e da tutelare.
La scuola è la prima detentrice di tale compito in quanto ambiente omogeneo per età ma eterogeneo per classe sociale, razza, genere, religione e colore della pelle. È la scuola la fucina dell’uomo e della donna di domani, l’ambiente privilegiato per realizzare quella cultura del rispetto dell’altro che porta alla cultura dell’utilizzo etico degli strumenti che la tecnologia mette a nostra disposizione. La “Polis” poi è la seconda detentrice del compito di costruzione di una coscienza civile atta al rispetto dell’Altro, qui la politica deve fare grossi passi in avanti e staccarsi dalla logica partitica ed economica, per diventare “Vero servizio” alla collettività cosa che attualmente è molto lontana dalla realizzazione di quello stato Utopico che Aristotele aveva in mente. Gli interventi sopra proposti sono interventi che dovrebbero essere preventivi, anticipare l’uso cattivo di strumenti buoni, ma la natura umana è incline all’errore e spesso non è sufficiente il metodo preventivo, allora è necessario che gli Stati sia a livello nazionale, sia sovranazionale si muniscano di strumenti utili alla a garantire libertà e sicurezza a tutti coloro che utilizzano la Rete.

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